venerdì 28 novembre 2008

l'accusa di Napolitano:«Miopia e debolezza delle classi dirigenti POLITICA FAZIOSA».

http://www.quirinale.it/

Da Lectio Magistralis del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a Gerusalemme

Dichiarazione di Giorgio NAPOLITANO

«Miopia e debolezza, in troppi casi, da parte delle classi dirigenti».
(27 novembre 2008) -
Il Capo dello Stato a Gerusalemme: i palestinesi devono riconoscere israele«Debolezza, in troppi casi, da parte delle classi dirigenti e delle leadership politiche nazionali».
GERUSALEMME - Di fronte alla crisi finanziaria e ad altri processi che «su scala mondiale tendono a sfuggire a ogni controllo», Giorgio Napolitano vede «miopia e debolezza, in troppi casi, da parte delle classi dirigenti e delle leadership politiche nazionali». Lo ha detto nella lectio magistralis pronunciata all'Università Ebraica di Gerusalemme che gli ha conferito una laurea honoris causa in filosofia.. Bisogna invece «mettere l'accento contro le chiusure e i protezionismi nazionali», ha aggiunto.
POLITICA FAZIOSA - «Dimenticando la lezione della storia si dà un clamoroso esempio di immiserimento della politica, riducendola a strumentalismo, spogliandola di ogni dimensione storico-culturale. Vedo in questo, in generale, una delle attuali malattie della politica, una delle cause del suo decadimento», ha aggiunto il presidente della Repubblica illustrando la sua convinzione che «l'ideale e il progetto sionistico», pur collocandosi nell'era dei nazionalismi, si distinsero e presero le distanze «da approcci aggressivi e ambizioni di potenza». In questo senso, ha concluso, «due anni fa denunciai chi non avendo il coraggio di dichiararsi antisemita assume come bersaglio il sionismo identificando con esso una presunta volontà di dominio».
PALESTINESI E ISRAELE -  «Non si deve mai scivolare sul terreno della delegittimazione di Israele», ha proseguito poi Napolitano che ha espresso «preoccupazione» e considerazione per la «dura condizione della gente di Gaza» ma aggiungendo che ciò «non può mai mettere in ombra» per nessun palestinese e arabo «il problema del pieno inequivoco, coerente riconoscimento dello stato di Israele, della sua legittimità, del suo diritto all'esistenza e alla sicurezza
Fonte: Corriere della Sera.it vai alla pagina

Nessun commento: