Antonio Padellaro
02-08-2007
L’imbarazzante sceneggiata antidroga dei parlamentari Udc davanti a Montecitorio pone dei seri problemi alla già malconcia politica italiana. Innanzitutto, questa parodia, e per giunta malriuscita di un problema gravissimo come quello della tossicodipendenza sembra fatta apposta per accrescere il grado di ostilità qualunquista verso le istituzioni. Davanti agli onorevoli in posa televisiva i più benevoli avranno pensato alla coda di paglia di tanti deputati e senatori dediti ai vizi privati e alle pubbliche virtù. Poi c’è un aspetto squisitamente politico e riguarda lo stato confusionale in cui versa il partito con il quale alcuni nel centrosinistra (davvero coraggiosi) vorrebbero organizzare alleanze di nuovo conio. Al triste caso del deputato Mele, difensore della famiglia e colto in fallo con un paio di ragazze non precisamente dedite al volontariato ha fatto seguito la proposta del segretario Cesa di prevedere un aiuto finanziario per i «ricongiungimenti familiari» dei parlamentari onde non farli cadere in tentazione. Con l’aria che tira nei confronti della casta politica, davvero una brillante idea. Un momentaccio, insomma, che ieri mattina la faccia di una persona seria come l’ex presidente della Camera Casini, costretto a mostrarsi nel deprimente spot, esprimeva al meglio. Ma ciò che rende tutto difficile da accettare è il contrasto con il panorama circostante. Dove c’è un Paese alle prese con problemi enormi, come la grande vergogna dei morti sul lavoro che aumentano invece di diminuire. È vero che ieri la Camera ha approvato un primo pacchetto di misure per frenare questa strage ininterrotta. Ma se la politica invece, per esempio, di andare nei cantieri preferisce dare vacua esibizione di sé, l’antipolitica non potrà che debordare.
L’imbarazzante sceneggiata antidroga dei parlamentari Udc davanti a Montecitorio pone dei seri problemi alla già malconcia politica italiana. Innanzitutto, questa parodia, e per giunta malriuscita di un problema gravissimo come quello della tossicodipendenza sembra fatta apposta per accrescere il grado di ostilità qualunquista verso le istituzioni. Davanti agli onorevoli in posa televisiva i più benevoli avranno pensato alla coda di paglia di tanti deputati e senatori dediti ai vizi privati e alle pubbliche virtù. Poi c’è un aspetto squisitamente politico e riguarda lo stato confusionale in cui versa il partito con il quale alcuni nel centrosinistra (davvero coraggiosi) vorrebbero organizzare alleanze di nuovo conio. Al triste caso del deputato Mele, difensore della famiglia e colto in fallo con un paio di ragazze non precisamente dedite al volontariato ha fatto seguito la proposta del segretario Cesa di prevedere un aiuto finanziario per i «ricongiungimenti familiari» dei parlamentari onde non farli cadere in tentazione. Con l’aria che tira nei confronti della casta politica, davvero una brillante idea. Un momentaccio, insomma, che ieri mattina la faccia di una persona seria come l’ex presidente della Camera Casini, costretto a mostrarsi nel deprimente spot, esprimeva al meglio. Ma ciò che rende tutto difficile da accettare è il contrasto con il panorama circostante. Dove c’è un Paese alle prese con problemi enormi, come la grande vergogna dei morti sul lavoro che aumentano invece di diminuire. È vero che ieri la Camera ha approvato un primo pacchetto di misure per frenare questa strage ininterrotta. Ma se la politica invece, per esempio, di andare nei cantieri preferisce dare vacua esibizione di sé, l’antipolitica non potrà che debordare.
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