mercoledì 19 dicembre 2007

A sostegno della democrazia elevata a sistema


Con l’implosione dell’Unione Sovietica, con l’affermarsi in modo sempre più massiccio del processo di globalizzazione, in Italia le grandi forze portatrici di onestà e di conseguente elevato livello culturale, hanno annaspato alla ricerca di un sistema adeguato alla mutata temperie.
In questo vuoto di chiarezza politica, il devastante inserimento berlusconiano di anticultura verso lo Stato e le sue forme democratiche, la demolizione e ribaltamento dei valori costituzionali; l’assunzione della irresponsabilità come forma di governo e fuorviante verso le giovani generazioni, sono fattori che hanno destabilizzato e disonorato il sistema Italia sia all’interno che all’esterno del paese.
Il Partito Democratico in questo contesto di disgregazione è la più grande risposta innovativa per ricostruire buona politica, correttezza, cultura, economia, risanamento. Dall’opposizione e dalle altre forze politiche nazionali guardano a questa esperienza con attenzione e rispetto perché ne hanno capito portata e importanza; altrettanta attenzione viene dall’estero dove l’esperienza italiana fa ancora una volta scuola di laboratorio, crescita e riscatto.
Un fatto nuovo, quindi, che però sorprende coloro i quali all’interno dei vecchi partititi costituenti il PD, erano abituati a comportarsi come il sovrano che ascolta la base per saggiarne gli umori e per orientarla ma alla fine è lui che decide quali sono i suoi cortigiani o consiglieri e anche i suoi successori. Con il PD cambia tutto, anche al suo interno, rispetto alle esperienze maturarate in precendenza nei partiti suoi costituenti. Il termine democrazia diviene sostantivo e non orpello.
Pertanto anche nel PD il Re resta nudo. E disarmato. La democrazia sta vincendo e re diviene il popolo, il cittadino, il militante. Il Partito sarà più forte, i suoi ricambi più giovani, moderni, condivisi e più stimati
Nel secolo breve le grandi masse avevano bisogno di riscattarsi dalla miseria più profonda. Una chiesa e un Dio da una parte per farla sopportare senza rivolte; un’ideale e un’altra chiesa dall’altra per riscattare il diritto a una miglior vita terrena. Entrambe regni di chi, fattosi prete, acquisiva il diritto di regnare e di scalarne i livelli massimi. L’obiettivo era chiaro e le lotte erano intestine. Da sempre i gruppi più scaltri, aggressivi, meno scrupolosi, hanno sopraffatto gli altri, quelli più idealisti, fiduciosi e scrupolosi.
I nuovi termini di confronto e di scontro hanno bisogno di dirigenti eletti per fare politica, della quale davvero, debbono poi rispondere ai cittadini e militanti del PD. Risponderenno dovutamente attraverso le primarie con voto segreto. Compiti nuovi quindi: dove il dirigente anzichè occupato a garantirsi sostenitori e successori farà politica formando anche nuovi quadri che poi sarà l’elettore a deciderne ruolo e apprezzamento.
Marzino Macchi

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