domenica 14 settembre 2008

VIA DAI CORRIDOI

Corriere Fiorentino
Carlo Fusaro
La telenovela primarie Pd è alla stretta finale. Ora che Lapo Pistelli ha rotto gli indugi sappiamo che, come questo giornale aveva auspicato da mesi, sarà primaria vera: e questo è un bene per quel partito e per la città.Ricordiamo cos'è una primaria (aperta): è un'elezione cui siano chiamati a partecipare tutti cittadini interessati per decidere col voto chi debba essere il candidato di un partito o di più partiti a una importante carica politico-amministrativa.Chi vince, poi, dovrà ottenere i voti per essere eletto/a alle elezioni vere e proprie.Ma dati i rapporti politici a Firenze, sarà la primaria, di fatto, a scegliere il sindaco: su questo non ci piove. Ecco perché (non per picca accademica o giornalistica) si disse subito che la primaria doveva essere «vera» e non «finta».Primaria finta è quella in cui c'è un supercandidato/a (indicato magari dal gruppo dirigente del partito che la indice) che, come nelle vecchie palestre di boxe, si allena con degli sparring partner pronti a pigliar cazzotti e a non darne (tipo punching ball).Primaria finta è una specie di consacrazione popolare di una scelta già fatta: come fu per Prodi e per Veltroni.La primaria vera è invece quella in cui tutti partono alla pari: e si vede dopo chi taglia il filo di lana per primo.Questo è, infatti, ciò che ha giustamente chiesto Daniela Lastri, trasparente candidata da mesi; è quello che ha fatto di tutto per garantire Leonardo Domenici (bravo!) ed è quello, infine, che con la sua scelta di partecipare, ha garantito ora a tutta la città, come che vada, Lapo Pistelli.Se verranno altri candidati, da chiunque sostenuti e sponsorizzati, si dovranno allineare anche loro al via con Lastri e Pistelli: senza vantaggi, né corsie privilegiate.Non credo saranno tanti: da noi la cultura del lanciarsi senza rete, rischiando ciò che uno già è (assessore, presidente o altro), in nome di una bella battaglia aperta, frontale e incerta, non si è ancora affermata.Da noi hanno funzionato sempre i corridoi. Ecco perché chi è convinto che le primarie siano uno strumento di partecipazione prezioso, indispensabile in un contesto come Firenze (senza uscenti da confermare, senza leader maximi da incoronare, e con un nuovo sindaco da eleggere e non da nominare) registra volentieri questo passo avanti dal quale non si tornerà indietro.E non importa più se la primaria sarà di coalizione o del solo Pd: conta la sostanza, conta che sarà vera.Se altri vorranno mettersi in gioco e disputare i voti a Lastri e Pistelli, meglio. Un consiglio tecnico: per fare ancora melina, checché dicano i regolamenti, non c'è molto tempo a disposizione (giorni e ore, non settimane: agli elettori chi la fa cascar dall'alto piace poco).

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