lunedì 6 ottobre 2008

Una Poesia

DATECI

Date qualche cosa da distruggere
Una corolla, un angolo di silenzio,
Un compagno di fede, un magistrato,
Una cabina telefonica
Un giornalista, un rinnegato,
Un tifoso dell'altra squadra, Un lampione, un tombino, una panchina.
Dateci qualche cosa da sfregiare,
Un intonaco, la Gioconda,
Un parafango, una pietra tombale.
Dateci qualche cosa da stuprare,
Una ragazza timida,
Un'aiuola, noi stessi.
Non disprezzateci: siamo araldi e profeti.
Dateci qualche cosa che bruci, offenda, tagli, sfondi, sporchi,
Che ci faccia sentire che esistiamo.
Dateci un manganello o una Nagant,
Dateci una siringa o una Suzuki.
Commiserateci.

Primo Levi

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