sabato 9 agosto 2008

Alcuni commenti agli articoli di Paoli

Interessante l'analisi fatta da Paoli, meno brillante mi appare invece la sua conclusione di rivolgersi alla Regione Toscana. Mi sarei infatti aspettato qualche suggerimento di piu' alto profilo (che ovviamente io non sono in grado di proporre, non essendo un economista ne' un addetto ai lavori).Tuttavia sui sistemi cosiddetti "complessi ", che fanno parte di alcuni miei recenti studi, qualcosa posso aggiungere: -oltre alla "resilienza" ed altri parametri di adattabilita' esistono "meccanismi riparatori" che qualche volta sono automatici, specialmente nei sistemi viventi. Vale a dire che non tutte le dinamiche portano alla rottura. Necessita' infatti vuole che la vita continui. Se questo vale in natura, non vedo come non possa valere anche per le questioni socio-economiche. I poli d'attrazione nascono dalle idee innovative, dagli azzardi, dall'evoluzione culturale, dai confronti coraggiosi, dalle competenze e, soprattutto in questo periodo, dal fare rete o sitema, visto che si parla di "sistemi complessi". Comunque grazie a Paoli per aver fornito ottimi spunti di riflessione che meriterebbero un piu' ampio dibattito peraltro proseguito anche dall'articolo firmato "sequenze". -Regole amministrative- invoca quest'ultimo articolista: Ben vengano, aggiungo io, purche' non si sconfini nella paralisi burocratica o si faccia diventare la burocrazia una scienza.
Paolo Pasquinelli,
Biologo ed Artista Contemporaneo
Condivido l' analisi della situazione ma purtroppo sono in tanti a saperlo fare, molto più difficile secondo me è capire come siamo arrivati a tutto questo ma soprattutto come ...rimediare.Ciao,
Giovanna Baldi
Si certamente pubblicizzare mettere sul mercato come letteralmente dice la parola marketing credo sia importante per dare visibilità a ciò che abbiamo e a ciò che offriamo , è importante però anche vincolare le aziende al territorio in termini di programmazione, investimenti ma anche responsabilità ,nel senso che un azienda o un gruppo che viene attratto dalla convenienza economica e strategica che ha nel investire nel nostro territorio deve essere messa nella condizione di riconoscere e di valorizzare le risorse che noi gli concediamo come territorio e come valore umano senza il quale essa o esso non può arrivare agli obbiettivi strategico economici che si è prefissata , cosi come il valore umano debba riconoscere il valore dell'azienda, o il gruppo per il quale lavora.Insomma, occorre una sinergia come valore, in cui si interiorizzi da ambo le parti il concetto che il benessere, di una città, o di uno stato dipendono dalla coesione del capitale con il fattore umano senza il quale non scaturirà un benessere sociale. il benessere sociale passa per la responabilità individuale e serve per arrivare a far si che l'uomo attraverso il benessere socioeconomico possa sviluppare se stesso secondo le proprie peculiarità e i propri desideri . Credo anche che promovendo (da parte di comuni e provincie ) e finanziando progetti e idee si possa valorizzare il nostro territorio . TI faccio degli esempi: sono stato 2 giorni alle 5 terre, percorrendo a piedi tutto il percorso sul mare notavo come questa gente , malgrado pendii molto ripidi sia riuscita a trasformare un pezzo di territorio apparentemente inutilizzabile in attività come viticoltura e coltivazione di olivi facendone l'attività primaria insieme al turismo compatibile . Domanda o noi cosa manca per poterlo fare sulle nostre colline che guardano il mare ? secondo me nulla ,solo voglia , intraprendenza, passione e lo stimolo delle istituzioni . un abbraccio a presto
Enrico Serena
Paoli è pessimista perchè non tiene conto che per la promozione del ns. terrtorio (Livorno) operano (tanto per dare alcuni esempi):
SPIL
BIC
Sviluppo Livorno
Tre poli tecnologici
InterportoLEM
e che la Toscana dedica al ns. territorio parte dell'attività di altri enti dal Portale Toscana in su.
Insomma un esercito di persone "qualificate" che prendono lo stipendio o gettoni di presenza per aiutarci. Le cose cambieranno sicuramente. O no?
Nino Bonsignori
Condivido ma di parole non ne posso più: fate o facciamo qualcosa che non siano sempre parole e soprattutto compromessi ripeto basta Di Petro compreso.Massimo salvaci perchè a questo punto solo tu lo puoi fare!
redelfiore
Bell'analisi di Paoli.La risposta alla crisi è di tipo settoriale e comunque interamente ascrivibile all'intervento istituzionale.Sono vecchi metodi di natura difensiva che non responsabilizzano l'imprenditore rendendolo l'autentico pace maker dell'intervento senza obblighi significativi nei confronti del mercato e delle parti in causa.Si tampona oggi in attesa della dismissione di domani.Un partenariato sciolto da qualsiasi vincolo e non rispettoso della norma amministrativa condanna la politica (che dovrebbe programmare)ad un ruolo furbesco e subalterno.Difficile ora come ora invertire la tendenza.
sequenze

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