lunedì 25 agosto 2008

Un commento di Claudio Frontera

L’editoriale del Direttore punta oggi il dito su un aspetto cruciale per il futuro del Pd, quello delle primarie. Un nodo urgente da affrontare, visto che il percorso per la scelta dei candidati alle prossime amministrative si consumerà nei mesi autunnali. Nel ragionamento di Manfellotto, la rilevanza esiziale di questo passaggio è vista in relazione alle difficoltà manifeste del Pd nel metabolizzare la sconfitta elettorale di aprile, da un lato e nell’alto valore rappresentato dalle primarie per l’unità e persino per l’identità del nuovo partito dall’altro. Nello Statuto nazionale e regionale del Pd le primarie hanno appunto questo significato. Le scuse per non farle, finora, nei fatti, però, non sono mancate. alle amministrative di Roma, o per i candidati al Parlamento, il Pd, ha pagato un prezzo inutilmente gravoso per tale scelta. Alle prossime amministrative, se non si facessero, sarebbe peggio. E’ sembrato, in certo momento, che la scusa, per questa volta, si chiamasse “primarie di coalizione”. Non si sa quali saranno le coalizioni per le amministrative, non si ha notizia di pressanti richieste in tal senso degli eventuali alleati, ma ci si è sperticati, in alcuni autorevoli interventi sul tema, nel sostenere la necessità di “primarie di coalizione” e non di partito. La conseguenza, in tal caso, sarebbe che il candidato del Pd non lo sceglierebbero gli elettori del Pd, ma gli apparati del Pd. L’accordo reso noto un paio di giorni fa, trovato dal Pd a Firenze per uscire da questo vicolo cieco, mi sembra però ottimo. Si farebbero primarie di coalizione, per non umiliare gli alleati con scelte preconfezionate, ma si consentirebbe la partecipazione a tali consultazioni, non solo ad uno, ma a più (fino a quattro) candidati del Pd, che potrebbero concorrere, su un piano di parità. Gli elettori della coalizione, a questo punto e non solo del Pd, potrebbero scegliere liberamente. Sarebbe ammesso anche un candidato non espresso da alcun partito, ma proveniente dalla”società civile”, che raccogliesse un certo numero di firme. Staremo a vedere nel dettaglio, ma l’impegno di Manciulli e C. a garantire una scelta vera, libera da condizionamenti, sarebbe egregiamente rispettato da questo sistema. Sempre che, nei gruppi dirigenti del Pd, non ci si limiti ad un richiamo formale “alle regole”, con il rischio di spegnere il valore politico delle primarie, che non sono una procedure come un’altra, da seguire stancamente, ma un valore da promuovere attivamente.
Resta una pesante e sostanziale incognita. Nelle realtà dove ci sono amministratori Pd (sindaci e presidenti di provincia) uscenti, le primarie si possono fare, stando “alle regole” attuali, ma gli amministratori in carica sarebbero candidati d’ufficio, mentre gli eventuali “sfidanti” dovrebbero raccogliere un numero esorbitante di firme (30% dei membri degli organismi) solo per partecipare ad una gara contro amministratori in carica ( dotati pertanto di inarrivabili strumenti di visibilità) sostenuti già da adesso dall’apparato dirigente del partito. In breve, sarebbe una gara truccata. Primarie “vere” vuol dire libertà di scelta tra diversi candidati che gareggiano a parità di condizioni. Quello che vale in qualunque competizione sportiva, economica, professionale o politica. Se le primarie messe in campo dal Pd in autunno non saranno “vere”, si perderà l’ultimo treno dell’entusiasmo che questo nuovo partito aveva suscitato al suo nascere e di “nuovo” vi resterebbe ben poco…

Claudio Frontera
24/08/2008

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Daniela, ti ringrazio per avermi informato di questo scritto di Frontera. Stai facendo un lavoro davvero prezioso per chi, come me, crede che i partiti, e quindi anche il PD, devono porsi al servizio della società, e non considerare la società terreno di conquista. In fondo è quello che sere fa ha detto con forza Goffredo Bettini alla festa del PD di Livorno.
Buon lavoro,
Roberto Malfatti.

PrecarioinRAI ha detto...

Spero che le Primarie, stavolta, si facciano. Il discorso delle primarie di coalizione mi preoccupa un po', anche perché le trovo inutili e fuorvianti. E' talmente complicata la situazione del PD che non capisco come mai trasferire il problema al di fuori del partito. E poi, quale coalizione? Ricominciare a costituire l'Armata Brancaleone come ai tempi dell'Unione, coi risultati che abbiamo visto? Risultati che non sono imputabili alla base, ma ai dirigenti. Quei famosi dirigenti "coi quali non vinceremo mai", come diceva Nanni Moretti nel famoso intervento a Piazza Navona sei anni fa. I quali dirigenti, poi, quando l'Unione vinse le elezioni nel 2006, si tolsero la soddisfazione di dire che "si era vinto, invece". Sì, imbarcando Mastella e certi rifondaroli irriducibili che minarono subito le fondamenta della maggioranza. Vogliamo renderci conto che il centralismo democratico è affondato da un pezzo? Che non è il caso di procedere oltre con la difesa della nomenklatura e con la necessità di garantire un posto di lavoro agli ex amministratori locali? Nonostante tutto, qui a Livorno mi sembra che si proceda ancora come ai tempi della Federazione in piazza della Repubblica 27. E che si sia convinti che, nonostante tutto, il centrosinistra "terrà" anche alle prossime elezioni. Nella città con la TIA più alta d'Italia e con le strade più sporche d'Italia. Nella città dove il cinema Odeon è stato demolito senza neanche sapere come fare a far funzionare l'inutile parcheggio che prenderà il suo posto. Con ASA e ATL che vanno come vanno, con l'Acquario Comunale che verrà ristrutturato nei tempi e nei modi che già abbiamo sperimentato col Goldoni, col Palasport poi PalaAlgida, con piazza Guerrazzi e via pasticciando.
Sì alle primarie, ma discutiamo seriamente su cosa va bene e cosa no in questa città. Discutiamone serenamente all'interno del PD, prima di tutto. Non perché i panni sporchi si lavano in famiglia, ma perché spostare il dibattito all'esterno mi sembra nascondere la polvere sotto il tappeto.

Unknown ha detto...

Vi scriviamo dal Blog della Campagna PrimarieSempre, saremmo lieti di pubblicare questo commento di Claudio Frontera anche nel ns blog. E' possibile?
Fateci sapere, grazie!