Approvo e apprezzo la disamina vista da una lente di grande conoscenza dei fenomeni sociali.
Al giorno d'oggi il livello di cultura generale è indubbiamente cresciuto,nonostante i fenomeni riconducibili a vanna marchi e alla costellazione di sedicenti maghi.
Però la ormai risaputa proprietà dei mezzi di comunicazione di massa devianti e di pessima qualità, nelle mani di Berlusconi permette di condizionare, con messaggi semplici ed efficaci, talvolta dozzinali, l'opinione di tanti cittadini.
Sicuramente i migliori intelletti sono riconducibili all'alveo del Centro sinistra però, la capacità di analisi, a volte buona, finisce con lo spegnersi nella speculazione più o meno filosofica e nell'autoreferenzialità.
Di conseguenza i destinatari spesso non riescono a recepire o addirittura sono annoiati, ancor prima di finire una lettura o un ascolto.
Dobbiamo avere la capacità di semplificare certi messaggi e renderli fruibili attraverso le nuove tecnologie ad un numero maggiore di persone.
La mancata risoluzione del conflitto d'interessi pone innanzi a noi problemi che forse sarebbero già in parte risolti.purtroppo anche la compagine amica si è nutrita di antiberlusconismo, nell'incapacità reale spesso voluta, di lanciare una vera contro offensiva culturale e programmatica,nonostante la parziale attenuante delle fibrillazioni impresse dalle prepotenti contraddizioni di una globalizzazione anarco capitalista,cavalcata con acume anche dall'avanzante capitalismo di stato.si è rimasti soavemente impantanati in un simulacro di società civile, retta da istituzioni democratiche perchè faceva comodo a tanti.dobbiamo ringraziare veltroni che come dice il prof. ha rivoluzionato il quadro.noi e solo noi, abbiamo la capacità,non per derivazione messianica,di risollevare il nostro paese ricreando un collante sociale legato ad una autoidentificazione collettiva, basata sui valori appunto di vera libertà, giustizia, etica della coerenza, sviluppo sostenibile,che faccia da contraltare ad un pervasivo nazionalpopulismo e territorial pseudosecessionismo populistico alimentato da coloro che poi risultano gli offerenti di una protezione che scaturisce in parte da una insicurezza più percepita che reale.
La certezza della pena deve valere per tutti indistintamente, a prescindere da razze o etnie.
Grazie per lo stimolante contributo
Massimiliano Cavaliere
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