Invitante l’editoriale del Direttore Bruno Manfellotto, sul giornale di oggi.
Non si può fare a meno di chiedersi, sostiene, perché l’elettorato alla sinistra rimproveri gli stessi comportamenti che perdona alla destra. La “casta” ha indignato l’elettorato di sinistra, ma non ha scomposto quello di destra. Clientele e malcostume ci sono a destra e a sinistra, ma il prezzo che ha pagato la sinistra, che ha perso voti verso l’astensione e verso la destra, il PDL non l’ha pagato. E cosi proseguendo per tanti aspetti della politica italiana, mortali per la sinistra, innocui per la destra. Perché?
Già, perché gli elettori dovrebbero votare la sinistra, se fa le stesse cose, adotta gli stessi comportamenti, talvolta le stesse giustificazioni, della destra?
La sinistra (il centro-sinistra) ha una chance se è alternativa alla destra (al centro-destra). Non è questa la logica dei sistemi bipolari? Più la sinistra riesce in questa impresa senza fuggire nei proclami o nell’ideologia, ma restando con i piedi ben saldamente piantati per terra e facendo proposte realistiche e pratiche, più le sue quotazioni aumentano. Più la sinistra si confonde, nei programmi e nell’atteggiamento del ceto politico che la rappresenta, con gli avversari e più teme, al suo interno, innovazione e innovatori, più si allontana dai suoi possibili elettori.
Le cause di questa asimmetria tra le aspettative che si rivolgono a sinistra e quelle che si riferiscono alla destra sono state più volte indagate e forse non sono del tutto razionali, ma tant’é.
A che serve dolersene? E se fosse tutta qui, senza bisogno di cercarla tanto lontano, la ricetta per cercare di vincere in futuro?
Claudio Frontera.
04/05/2008
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