La politica e la riflessione sul risultato elettorale sono i temi su cui si è aperta la seconda giornata del 23mo congresso delle Acli, che a Roma ha dato appuntamento a tutti i suoi associati fino al 4 maggio. Tanti interventi, tra cui quello particolarmente atteso di Walter Veltroni, leader del Partito Democratico.Veltroni, accolto da grande entusiasmo, dopo aver salutato il presidente delle Acli Andrea Olivero, al quale ha rinnovato la stima e l’apprezzamento, è voluto ripartire proprio dal rinnovato interesse della politica nei confronti delle associazioni e del terzo settore.
Il Partito Democratico, come ha spiegato Veltroni, innanzitutto dovrà lavorare insieme con le diverse opposizioni per costruire le condizioni di una convergenza. Chi ha vinto le elezioni deve tener conto di queste diverse opposizioni: "Chi interpreta il voto come un'onda che tutto travolge sbaglia sia perchè ci sarà una opposizione robusta sia perchè dimentica che il paese è diviso a metà visto che il 46% ha votato per altri e poi questa metà ha le sue articolazioni e soprattutto deve considerare che il 47% degli elettori non ha votato per chi poi sarà al governo". E’necessario avere un atteggiamento responsabile cercando il dialogo e aumentando le occasioni di incontro. Prima ancora il dialogo deve provenire dal territorio, per questo è fondamentale il radicamento e la collaborazione con i cittadini e con le varie associazioni presenti.“Il PD - ha dichiarato Veltroni – deve essere aperto alla società e radicato sul territorio valorizzando gli eletti negli Enti Locali e deve prendere le sue decisioni non facendo riferimento alle sedi e ai luoghi tradizionali”.Un’apertura fondamentale se si pensa alle tante contraddizioni che vive la società odierna, che per paura tenda a chiudersi. Per questo Veltroni immagina un partito aperto, moderno che trasforma se stesso con un maggiore radicamento nella società, dove a contare di più sono gli associati, le persone che credono come nel caso del grande successo delle Primarie del 14 ottobre scorso e gli oltre 3 milioni e mezzo di elettori, gli eletti stessi con il loro rapporto diretto con i cittadini. Un partito, come ha precisato, che studi nuove forme di comunicazione e si apra al dialogo con le forze organizzate della società. Proseguire la strada dell’innovazione, fortemente voluta dal PD è essenziale per Veltroni perché essa rappresenta la possibilità di dare quella risposta innovativa di cui la società ha bisogno in questo momento.“Solo se il PD continuerà sulla strada di forte innovazione riformista a vocazione maggioritaria – ha dichiarato nel corso del suo intervento - potrà costruire scenari di collaborazione anche più intensi.” L’idea di Veltroni è quella di una grande forza di centrosinistra non come prosecuzione della storia della sinistra ma come forza che rappresenti la possibilità di risposte innovative e moderne fondate su valori solidaristici. Una vocazione maggioritaria che non significa esclusività ma occasione per costruire alleanze.Alleanze per contribuire alla costruzione di una società solidale con valori condivisi che combatta i paradigmi attualmente in auge come il binomio ricchezza/povertà, a causa del quale aumentano le disuguaglianze, e poi l’insicurezza, il tema più devastante della società occidentale come ricorda lo stesso Veltroni, intesa come paura dell’altro, precarietà nel lavoro, insicurezza personale e sociale. Veltroni è convinto che il tema della sicurezza deve essere assunto dalle nostre culture solo come esse sanno fare e cioè impastando capacità di accoglienza , tutela e garanzie per i diritti dei singoli. Il PD in questo senso vuole contribuire per ricostruire un sistema economico e sociale, un sistema di sicurezza sociale e un sistema di valori condivisi attraverso l’accoglienza, la severità, il rispetto della legge e la tutela dei diritti.
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