venerdì 22 giugno 2007

E ora.....Tutti Veltroniani?

Inseriamo nuovamente l'articolo di Claudio Frontera pubblicato su Il Tirreno di

SABATO 12 MAGGIO 2007

BELLA POLITICA SOLA POLITICA

È da qualche settimana in libreria il Dvd + libro (Sossella Ed.) con la registrazione della famosa lezione di Walter Veltroni, tenuta all’Auditorium della Musica a Roma il 15 dicembre 2006. Sobrio e avvincente, per rispondere alla domanda che dà il titolo alla conferenza - “Che cos’è la politica?” - l’autore percorre, per quasi due ore di filmato, un originale sentiero che attraversa epoche e culture, da Chaplin a Martin Luther King, dall’ultimo comizio di Berlinguer al discorso di Parigi di De Gasperi. È l’eclettico e vivace mondo di riferimenti al quale Walter ci ha abituati. Niente di nuovo sotto il sole della “bella politica” veltroniana, dunque, ma è il suo significato che acquista nuovo valore. Innanzitutto, per la prima volta, quel messaggio ha una vera occasione per diventare l’ideologia (detto senza ironia) di una forza politica, il nascente Partito democratico. E non è un caso che al congresso Ds di Firenze, l’intervento di Veltroni sia stato tra i più emozionanti e applauditi. E poi c’è il profondo disagio con cui l’opinione pubblica osserva la deriva di una politica sempre più lontana dalla gente e sempre più condizionata dagli affari. C’è in giro, inoltre, una crescente preoccupazione per il dilatarsi smisurato di un nuovo ceto politico, ampio e rampante, che gonfia sempre di più i costi della politica. E c’è, infine, un vistoso scadimento culturale della politica, spesso ridotta a banali annunci o a faziosità intollerante. Non c’è più un’apprezzabile riserva di fiducia nei partiti, ma non c’è più neppure l’illusione di un’immaginaria società civile rigeneratrice. Non ci sono più le ideologie novecentesche, ma non ci sono nuovi compiuti sistemi di valori condivisi, che siano capaci di andare al di là di un elementare, comodo ABC. Ecco che la “bella politica” di Veltroni può diventare la sola politica possibile... Accade agli idealisti di essere talvolta percepiti come predicatori e sognatori. E anche Veltroni subisce un po’ questo destino. Ma non si deve dimenticare che Walter ha saputo condurre una brillante esperienza di governo con il primo Prodi e ora di amministratore pubblico, visto l’apprezzamento che circonda il suo operato concreto di sindaco di Roma, dove la gente applaude alle conferenze ma, come dovunque, giudica i propri amministratori soprattutto sui fatti. La lezione di Veltroni, quanto mai attuale, è dunque qui: la politica che funziona non è mai solamente pragmatica, ma deve sapersi dare grandi finalità e forti motivazioni, senza le quali non va da nessuna parte. Ho avuto l’occasione di parlarne con lui quando gli ho consegnato una copia del mio libro sulla comunicazione politica il cui primo capitolo si intitola “Che cos’è la politica?” e anche la mia risposta andava nella direzione di unire l’esperienza pratica di amministratore con l’esigenza di una visione complessa e ricca di passione. Con la sua lezione Walter non si preoccupa di abbellire la politica, ma di mostrare, con imprevedibile realismo, la sua ultima chance.
Claudio Frontera Segreteria reg. Ds Toscana

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