sabato 2 giugno 2007

Il Pd e le donne

Lettera aperta di Anna Finocchiaro, capogruppo Ulivo al Senato, Marina Sereni, vicepresidente Ulivo della Camera e Donata Gottardi, europarlamentare Ds-Pse 25 maggio 2007

La fase costituente del futuro Partito democratico sta entrando nel suo periodo più importante: quello delle scelte. Dopo mesi di passaggi necessari dal punto di vista del percorso, oggi siamo chiamati alla concretezza, alla chiarezza, a dare un segnale forte su quello che ci accingiamo a costruire. Se lo aspettano le tante cittadine e i tanti cittadini italiani che attendono di partecipare al progetto del Pd. Ne ha bisogno l’Italia, a nostro parere, per uscire dall’apatia e dall’antipolitica.Nel “Comitato promotore 14 ottobre”, che avrà il compito di accompagnare la transizione verso l’assemblea costituente, le donne sono ancora poco rappresentate. Il Partito democratico che, lo abbiamo detto e scritto tante volte, vuole essere un partito di donne e di uomini, deve rappresentare in modo egualitario entrambi i generi, sin dai suoi atti e organismi fondativi. E’ questione di democrazia, non di occupazione di spazi di potere, non di rendite di posizione, non di quote rosa. La presenza delle donne è necessaria, indispensabile a qualsiasi processo di rinnovamento e di sviluppo della società. Solo nel confronto di idee, di talenti, di competenze e di ruoli si cresce. Il Pd è, deve essere questo. I primi segnali vanno in questa direzione. Non sono ancora sufficienti, ma siamo sulla buona strada. Già dalla composizione del gruppo dei saggi incaricati della prima stesura del “Manifesto” per il Partito democratico a questo comitato, la presenza delle donne è sensibilmente cresciuta. Tutte e tutti ci dobbiamo però impegnare di più, perché ne va della credibilità del progetto.I Democratici di Sinistra e Fassino, in particolare, hanno dato un segnale importante. Hanno scelto di affidarsi a tre donne per rappresentare in seno al comitato le istituzioni parlamentari: Senato, Camera e Parlamento europeo. Tutte e tutti sappiamo che è proprio in queste istituzioni che le donne sono sottorappresentate in modo che possiamo solo definire imbarazzante. E’, quindi, un segno ancora più importante ed è, per noi, una grande responsabilità, sul piano simbolico e sul piano concreto. Ci sentiamo impegnate ancora di più a costruire le condizioni che consentano al Partito democratico di diventare davvero il primo partito in Italia che mette al centro la presenza di donne e di uomini, per poter costruire politiche attente alle persone, politiche per l’intera società; che si occupa di identità e di valori, di diritti civili e di diritti sociali, individuali e collettivi, di etica e di responsabilità. Il sistema di regole per l’Assemblea costituente non deve essere materia astrusa e difficile da comprendere. Può essere considerato un esperimento, un esperimento da offrire alla riforma dei meccanismi elettorali, di cui tanto si discute. E per essere un esperimento, deve trovare la strada per portare donne e uomini, alla pari, nel partito nuovo che costruiamo. Non sarà facile, ma sappiamo che possiamo contare sull’impegno di tante e di tanti; le stesse e gli stessi che sanno di poter contare su di noi.
Anna Finocchiaro, Marina Sereni, Donata Gottardi

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