Il nuovo Partito Democratico quale occasione "nella quale investire la nostra storia, la nostra passione politica, le nostre idee, l’autonomia e l'autorevolezza".
Le donne che aderiscono al PD si pongono come protagoniste del cambiamento che l'economia e la politica richiedono per misurarsi con l'arretratezza, le divisioni e l'immobilismo che caratterizzano società italiana. Poiché le donne rappresentano una forza di trasformazione, esse stesse sono "le più interessate a costruire una società della conoscenza, che investa nell’innovazione, nelle competenze, nelle capacità individuali, nelle eguali opportunità, in un welfare solidale, per una società più laica e moderna che abbia i suoi pilastri nel lavoro, nella libertà e nella responsabilità". Il Manifesto recentemente presentato a Roma dalle Ministre Pollastrini e Turco e dalle Senatrici Finocchiaro e Franco punta a riaffermare "una concezione della politica che torni alle radici del suo significato: occuparsi della cosa pubblica, mettendo al centro il bene comune, l’interesse generale". Il nodo centrale è la riforma dei partiti attraverso il rinnovamento delle classi dirigenti e nuove regole "certe e trasparenti, che consentano una rappresentanza paritaria in attuazione dell’articolo 51 della Costituzione". L'intento è costruire la democrazia attraverso "la cooperazione fra uomini e donne" e la parola d’ordine è “consolidare la nostra forza e rilanciare” valorizzando "i patrimoni di saperi, di esperienze, di culture, prodotte nei decenni per cambiare forme, contenuti e tempi della politica".La richiesta è di "stare in misura paritaria nell’assemblea Costituente" e di riequilibrare "la distanza tra la percentuale di cittadine italiane ed il numero delle donne elette, aprendo spazi nuovi di partecipazione" puntando al confronto tra le diversità, all'ascolto, al pluralismo e alla laicità. E' una società aperta quella che immaginano le donne del PD, basata sul rispetto della "libertà, della responsabilità e dell’autodeterminazione delle persone" e in cui il lavoro per le donne "è al primo posto" laddove "investire sulle donne è una questione di giustizia fra i generi, ma è anche una necessità per lo sviluppo del Paese" poiché i dati dimostrano che i paesi più sviluppati sono anche quelli nei quali c’è minore disparità di genere. Le richieste sono state accolte e rilanciate da Piero Fassino che, intervenendo a conclusione dell'iniziativa, ha assicurato la presenza di donne a tutti i livelli e nelle varie sedi istituzionali e politiche. Annunciato, prima del 14 ottobre, un incontro nazionale delle donne del PD. (10 luglio 2007)
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