La Repubblica, 2 luglio 2007
A Milano il convegno organizzato da Ds e Dl per discutere di Partito democratico Sottosegretario e ministro: "Vedremo cosa fare. Nessuno ci può fermare"
I punti: riduzione del debito, concorrenza, lavoro, il nord che fa da traino al sud. "Il Pd sarà un partito da combattimento"
MILANO - Se non è ancora un ticket politico, possiamo dire che gli assomiglia tantissimo. Nè maxi schermi nè attese messianiche. Nulla a che vedere con l'appuntamento al Lingotto di mercoledì scorso quando Veltroni ha ufficializzato la sua candidatura a segretario del Partito democratico. Per il sottosegretario alla Presidenza del consiglio Enrico Letta e il ministro dello Sviluppo Economico Pierlugi Bersani "solo" una bella sala di un grande albergo milanese - Il Principe di Savoia - e un titolo innocuo e interlocutorio: "Alla prova del nord- Incontro sul partito democratico organizzato da Ds e Dl".
Ma non c'è dubbio che l'uscita pubblica, insieme e programmatica dei "due" - con cui va registrata la presenza del ministro per la Pari Opportunità Barbara Pollastrini - lasci intendere qualcosa di molto vicino ad un nuovo ticket per la segreteria del Pd. Un altro binomio per il vertice del nuovo partito oltre a quello di Veltroni e Franceschini. E oltre all'ipotesi Rosy Bindi.
"Nessuno ci può fermare" - Il tema ufficiale era la loro idea di partito, quale impresa, quali riforme, quale modello di sviluppo. Ma il tema del giorno è stato un altro: vi candidate, hanno chiesto con insistenza i cronisti. Enrico Letta non tagliato corto: " Tutti possono concorrere, nessuno ci può fermare. Oggi si è parlato di cose e di proposte, questo è il Partito Democratico. Ci stiamo muovendo, la sfida è rinnovare la politica. Se non facciamo questo, il Pd nasce sconfitto".
Anche perciò il processo "è aperto, tutti possono concorrere".
Più vago Pierluigi Bersani convinto che il problema non sia questo, adesso. Piuttosto serve "un po' di discussione, di pensiero sul percorso che dobbiamo fare. Vedo che tutto viene ridotto ai meccanismi di candidatura, alle liste, ma io non ho in testa questo tipo di problema. Quando ci saranno regole definite, vedremo come fare".
La ricetta: riduzione del debito pubblico; mercato; concorrenza; merito; la guida al nord - Se non si sono ufficialmente candidati, hanno però presentato una sorte di programma, un elenco delle quattro, cinque cose più importanti da fare. I principi della nuova Italia secondo il Pd. "Mercato, concorrenza, merito sono parole del nostro Dna. Si declinano dicendo no ai monopoli e alla cooptazione. E concertazione deve andare insieme alla parola decisione" ha detto Letta.
A Milano il convegno organizzato da Ds e Dl per discutere di Partito democratico Sottosegretario e ministro: "Vedremo cosa fare. Nessuno ci può fermare"
I punti: riduzione del debito, concorrenza, lavoro, il nord che fa da traino al sud. "Il Pd sarà un partito da combattimento"
MILANO - Se non è ancora un ticket politico, possiamo dire che gli assomiglia tantissimo. Nè maxi schermi nè attese messianiche. Nulla a che vedere con l'appuntamento al Lingotto di mercoledì scorso quando Veltroni ha ufficializzato la sua candidatura a segretario del Partito democratico. Per il sottosegretario alla Presidenza del consiglio Enrico Letta e il ministro dello Sviluppo Economico Pierlugi Bersani "solo" una bella sala di un grande albergo milanese - Il Principe di Savoia - e un titolo innocuo e interlocutorio: "Alla prova del nord- Incontro sul partito democratico organizzato da Ds e Dl".
Ma non c'è dubbio che l'uscita pubblica, insieme e programmatica dei "due" - con cui va registrata la presenza del ministro per la Pari Opportunità Barbara Pollastrini - lasci intendere qualcosa di molto vicino ad un nuovo ticket per la segreteria del Pd. Un altro binomio per il vertice del nuovo partito oltre a quello di Veltroni e Franceschini. E oltre all'ipotesi Rosy Bindi.
"Nessuno ci può fermare" - Il tema ufficiale era la loro idea di partito, quale impresa, quali riforme, quale modello di sviluppo. Ma il tema del giorno è stato un altro: vi candidate, hanno chiesto con insistenza i cronisti. Enrico Letta non tagliato corto: " Tutti possono concorrere, nessuno ci può fermare. Oggi si è parlato di cose e di proposte, questo è il Partito Democratico. Ci stiamo muovendo, la sfida è rinnovare la politica. Se non facciamo questo, il Pd nasce sconfitto".
Anche perciò il processo "è aperto, tutti possono concorrere".
Più vago Pierluigi Bersani convinto che il problema non sia questo, adesso. Piuttosto serve "un po' di discussione, di pensiero sul percorso che dobbiamo fare. Vedo che tutto viene ridotto ai meccanismi di candidatura, alle liste, ma io non ho in testa questo tipo di problema. Quando ci saranno regole definite, vedremo come fare".
La ricetta: riduzione del debito pubblico; mercato; concorrenza; merito; la guida al nord - Se non si sono ufficialmente candidati, hanno però presentato una sorte di programma, un elenco delle quattro, cinque cose più importanti da fare. I principi della nuova Italia secondo il Pd. "Mercato, concorrenza, merito sono parole del nostro Dna. Si declinano dicendo no ai monopoli e alla cooptazione. E concertazione deve andare insieme alla parola decisione" ha detto Letta.
Per Bersani, tra i compiti del Partito Democratico c'è quello di "modernizzare il Paese" e "il nord deve sentirsi alla testa di questo processo". Secondo il ministro "le liberalizzazioni sono la prima politica meridionalistica insieme alla modernizzazione del Paese". A suo avviso "se da welfare del lavoro si va verso i diritti della cittadinanza, lo si fa per il sud, ma i problemi che il sud deve risolvere sono i servizi di base fondamentali, l'acqua, i rifiuti, la formazione e le infrastrutture, per i quali stiamo introducendo un meccanismo premiale per il raggiungimento di risultati concreti". Il tesoro da liberare poi, per avere le risorse necessarie, "è nel debito pubblico la cui riduzione è necessaria e possibile grazie a "un patto fiscale tra il governo e gli onesti. Per fare questo - spiega Bersani - occorre un'economia in crescita e bisogna mettere mano a qualche voce della spesa corrente come trovare una nuova fisiologia per le pensioni in base all'andamento demografico e riorganizzare la pubblica amministrazione".
Identikit del nuovo partito - Per Enrico Letta il Pd dovrà usare "un linguaggio e parole concrete" e lasciarsi dietro le spalle Ds e Dl "perchè non ce l'hanno fatta". L'obiettivo è arrivare almeno al "30 per cento". Bersani pensa a un partito "popolare e federale", che "sa decidere", un partito "da combattimento" che "non lascia incustodita la parola sinistra che ha dentro di sè un concetto radicale: quello di uguaglianza''. Non a caso, ha insistito, il pd dovrà essere soprattutto ''il partito della cittadinanza e del lavoro, con il lavoro che sarà il primo diritto per i cittadini".
Grazie a Veltroni e a Prodi - Al di là del fatto se Letta e Bersani diventeranno o meno ticket alternativo, hanno voluto ringraziare Veltroni."Uno come Veltroni - ha detto Letta - che ci mette la faccia e dice 'rischio' dimostra che questa è la strada giusta e che ci crediamo". Inoltre "il Partito Democratico è fondamentale per il governo Prodi e viceversa. Non ci sarà il successo dell'uno senza il successo dell'altro".
Identikit del nuovo partito - Per Enrico Letta il Pd dovrà usare "un linguaggio e parole concrete" e lasciarsi dietro le spalle Ds e Dl "perchè non ce l'hanno fatta". L'obiettivo è arrivare almeno al "30 per cento". Bersani pensa a un partito "popolare e federale", che "sa decidere", un partito "da combattimento" che "non lascia incustodita la parola sinistra che ha dentro di sè un concetto radicale: quello di uguaglianza''. Non a caso, ha insistito, il pd dovrà essere soprattutto ''il partito della cittadinanza e del lavoro, con il lavoro che sarà il primo diritto per i cittadini".
Grazie a Veltroni e a Prodi - Al di là del fatto se Letta e Bersani diventeranno o meno ticket alternativo, hanno voluto ringraziare Veltroni."Uno come Veltroni - ha detto Letta - che ci mette la faccia e dice 'rischio' dimostra che questa è la strada giusta e che ci crediamo". Inoltre "il Partito Democratico è fondamentale per il governo Prodi e viceversa. Non ci sarà il successo dell'uno senza il successo dell'altro".
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