giovedì 19 luglio 2007

Noi ci siamo

Capii allora che per cambiare il
mondo bisognava esserci.....
Tina Anselmi



Il cammino che dobbiamo percorrere richiede la capacità di guardare in avanti, là dove dobbiamo costruire il nostro futuro e per far ciò abbiamo bisogno di ciascuno e di tutti, esaltando le singole identità, rispettandone i bisogni, i talenti, le memorie, gli ideali, le convinzioni religiose e politiche. Vivendo la libertà, non come un dono, ma come impegno costante per fare crescere la comunità e, nella comunità, il contributo del singolo. Vivendo il potere non come privilegio di pochi, ma come espressione di responsabilità e di etica. Vivendo la partecipazione, non come discriminante tra generazioni, ma come collante tra vecchi, adulti e giovani, fidandoci di questi ultimi, perché il futuro appartiene loro. Partecipare significa correre il rischio, infatti, di un destino comune, che questi anni di vita democratica, in Italia e in Europa, hanno dimostrato essere lievito non solo dei singoli Paesi, ma stimolo e arricchimento del valore e del senso della nostra vita personale. Auguri, dunque, perché il futuro sia segnato da tanti di noi, da chi ha vissuto gli anni tragici della guerra, da chi ha contribuito a costruire la nostra Repubblica fondata sui valori della Resistenza, da chi si impegna nelle opere di pace, da chi sta aiutando l’umanità a mitigare, a superare, là dove è possibile, le tante, troppe ingiustizie, che feriscono la persona e la sua dignità. In questo cammino comune il protagonismo delle donne, le nostre ricchezze, il nostro sapere, confrontandosi, alla pari, con il millenario protagonismo maschile, lo arricchiranno, lo stempereranno negli eccessi, lo obbligheranno a rinnovarsi e saranno determinanti. La libertà e la democrazia, care amiche e cari amici, parole che vanno usate con parsimonia e con rispetto, non si possono né esportare, né imporre con la forza. Hanno bisogno della trasparenza delle Istituzioni, di risposte concrete e tempestive ai bisogni dei cittadini, del coraggio, della passione, della cultura, del rispetto delle regole e della legalità, della capacità di anteporre il bene dello Stato a quello personale delle donne e degli uomini che ci rappresentano in Parlamento, e che ci governano. Buon lavoro,
Tina Anselmi

Roma, 1 giugno 2007

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